I TANTI”FIGLI”DI MAMMA COCO

GROSSETO – “Laura Perna passa gran parte del suo tempo a letto, ha grosse difficoltà a muoversi, ma la sua mente, nonostante i 90 anni passati, è di una lucidità incredibile.
E mamma Coco cura sempre personalmente, in ogni momento, la regia del suo ospedale, a Kimbondo, dove sono ricoverati e si curano più di seicento ragazzi”. E’commosso l’ingegner Giorgio Mencarelli, manager della Fluxinos, quando ricorda Laura Perna che ha lasciato poche ore fa, insieme al dottor Marco Corsetti, gastroenterologo del Misericordia,molto vicino alla Perna, e ad un operaio della Fluxinos, il grossetano Francesco Pesucci che ha montato a Kimbondo due pompe ‘Iètraflux a pannelli solari molto grandi,per evitare che nell’ospedale, creato da questa donna, i suoi ragazzi e i tanti adulti che vengono curati rimangano senza acqua, bene preziosissimo,del quale non si può fare a meno. E in quell’area, poi…”Laura Perna è sempre molto attiva•, aggiunge Giorgio Mencarelli ed ha accanto quel”fulmine santo• di padre Hugo Rios “un personaggio, che se non ci fosse andrebbe inventato. Un sacerdote dotato di grande cultura, di eccezionale umanità, del carattere ‘giusto’ per vivere ed operare in un ambiente come quello voluto da Laura. Un uomo di straordinarie dote morali che è sempre in movimento per garantire la vita di questa struttura che si regge solo sulla beneficenza. Italiana soprattutto, dei grossetani in particolare”. E anche dei senesi. Le due pompe Tetraflux, montate dalla Fluxinos, possono portare fino a 16mila litri di acqua al giorno ma certo che in quest’area la portata massima non sarà attuabile. “Abbiamo montato – spiega Francesco Pesucci- due stazioni di pompaggio una a no metri, l’altra a 125. La prima dalla sorgente a metri con serbatoi di raccolta, la seconda con una pompa che pesca da questo serbatoio sino a quello centrale. Si tratta di un impianto davvero particolare perché Fluxi nos non arriva mai a 250 metri, al massimo 150, che consentirà un grande risparmio all’ospedalino di Laura Perna anche come utilizzo di gasolio. Padre Hugo, che era appena rientrato dall’Italia, dopo aver accompagnato tre ragazzi a Milano per essere curati, ed essersi fermato a Grosseto nell” occasione gli furono consegnati. A Teletirreno, 10mila euro a nome di tanti grossetani jalla presenza dci medici di “Un mondo di amici” e del direttore generale della Banca della Maremma Giancarlo Carpi),ha apprezzato molto l’ulteriore collaborazione di tanti cittadini. Grosseto c Siena, per la vicinanza a Kimbondo, al quale garantiscono la vita, vengono considerate in Congo,dalle persone vicine all’ambiente di mamma Coco, come i ragazzi chiamano Laura Pcma, “città della Provvidenza”. E questo deve riempire di orgoglio tutti quelli che aiutano questa missionaria della scienza e dell’amore. Che, vale la pena ricordarlo, al termine della sua carriera, decise di in~ire liquidazione e stipendi in Africa, per aprire questo piccolo ospedale divenuto poi la realtà più importante per la cura e il sostegno ai bambini, ammalati o torturati e anche abbandonati.Come Jonas, considerato uno stregone che portava “male•, cacciato dalla sua tribù “recuperato. In fin di vita da padre Hugo in una discarica dove era stato gettato agonizzante. A Grosseto venne curato amorevolmente, ma purtroppo morì poco dopo essere rientrato a Kimbondo:  è ancora nel cuore di tutti. Padre Hugo, spiega Giorgio Mencarelli, ha anche il problema, tra ragazzi che vengono da un popolo che nel suo vocabolario non ha la parola “grazie•, di convincere chi sta aiutando ad … aiutarlo per aiutarli: Non è un gioco di parole: è la verità. “Sono ragazzi senza ambizioni, solo con problemi, ai quali se dai un letto ci dormono altrimenti si buttano per terra, se dai cibo mangiano altrimenti si arrangiano. Bisogna farli crescere, educarli, convincerli a collaborare e anche questo non è facile. Laura è davvero una missionaria. Chiunque al suo posto si sarebbe scoraggiato e invece lei, dalle difficoltà, ha tratto nuovi stimoli e, insieme a padre Hugo, sta facendo un vero miracolo”. E il filo spinato “educativo” che serve per evitare sciagure? “Anche questo va capito. Il filo spinato con il quale sono stati segnati i percorsi che si devono fare a piedi per arrivare a Kimbondo,dà normalmente l’idea della: laggiù è l’unico modo per far capire a queste persone, adulti soprattutto, che devono passare in quel posto, per consolidare con il loro transito il terreno,non scegliere la strada più corta, in pendenza, anche più pericolosa. Nessuno passava negli stradelli segnalati e si creavano così dei canali ben battuti che con la pioggia provocavano danni immensi. Ora, tre linee di filo spinato hanno limitato di molto gli abusi’. Laura Perna sta ampliando Kimbondo, si costruisce, si ha bisogno di aiuto ulteriore: si pensa al recupero dei bambini soldato, spesso anche drogati, delle schiave del sesso,bambine di 12-13 anni delle quali abusano soprattutto i soldati, delle piccolissime prostitute: ci sono file lunghe di donne e anche uomini che aspettano davanti alla struttura di Kimbondo di essere controllati. Insomma, risolto un problema non c’è tempo di gioire, bisogna subito affrontarne un altro. Laura Perna ha ancora bisogno di aiuto, bisogna starle vicino e preparale un altro bel regalo quando, nei prossimi mesi, padre Hugo sarà di nuovo a Grosseto. Fu chi volesse aiutare Laura funa è aperto un conto corrente presso la Banca della Maremma di Grosseto intestato a “Un mondo di amici”. Il numero del c/c è 313760, ABI 8636, CAB 14301. ITll T0863614301000000313760 è l’IBAN.