GROSSETO- Sono appena rientrati da Kimbondo, dove spesso si recano per portare la solidarietà dei grossetani a Laura Pema, Marco Corsetti, Vito Ricciuti, presidente di “Un mondo di amici” e un volontario· eccezionale, Marcello Quinci,che per diversi mesi all’anno aiuta “mama Cocò” nella sua missione. Corsetti ha accompagnato Giorgio Mencarelli e un suo operaio, invitati da “Un mondo di amici” per montare le due pompe che sono state acquistate alla Fluxinos e donate alla Pema dai 4 club dei Lions maremmani. “Laura Pema, a 90 anni – dicono in coro – guida con un attivismo invidiabile l’ospedale pediatrico che si trova a 30 chilometri da Kinshasa. Un’avventura iniziata nei primi anni ’90 a seguito dell’incontro con padre Hugo Rios,un religioso cattolico,medico cileno,che aveva un piccolo dispensario. Ora quell’ambulatorio è diventato un ospedale/ orfanotrofio che-ospita più di 600 ragazzini”. Ci dobbiamo occupare dei bambini stregoni,un fenomeno che si sta sviluppando in modo esponenziale legato al continuo propagarsi delle sette religiose – sottolinea la dottoressa Perna. In Africa e’ diventato un business odioso e diffuso. Quando in una famiglia accade qualcosa di spiacevole o doloroso, la colpa viene data al malocchio e si cerca il colpevole. Cosi gli adulti vanno dai santoni che prometto miracoli e prodigi,quei falsi profeti individuano i bambini come i responsabili del maleficio,specie se i piccoli sono affetti da malattie psichiche o deformazioni fisiche.I parenti non fanno fatica a credere che siano posseduti dal demonio. I piccoli, marchiati come portatori del male, vengono riempiti di botte,. torturati, seviziati e .infine portati dall’esorcista. E’ l’inizio della fine,I supplizi diventano infiniti seviziali con ferri incandescenti,gettati nelle fiamme, aperti con dei coltellacci per far uscire dalle ferite il diavolo”.Un racconto che lascia senza parole e ricorda la storia dello “stregone” Jonas, 9 anni, morto nonostante le cure e l’affetto. che gli fu dimostrato a Grosseto. Un fenomeno dei bambini stregoni che si sta diffondendo soprattutto nelle baraccopoli dei nuovi arrivati che circondano le città. La Pediatria di Kimbondo è inserita in questo contesto. Quella di Kimbondo è una realtà ospedaliera gratuita, ma non solo: un centro di accoglienza, di permanenza e di educazione per centinaia di ragazzi salvati dalla strada; un’attività che consente a centinaia di famiglie di non andare a elemosinare. I costi documentati della Pediatria nel 2007 sono stati di circa 700.000 dollari e si presume che aumenteranno del30% alla fine del 2009. Tutto questo sta in piedi grazie allo straordinario lavoro di padre Hugo e di Laura Pema, capaci di coinvolgere persone disposte ad aiutarli nella loro opera. E’ un’occasione per lanciare un nuovo appello con una donazione minima, può farlo utilizzando il conto corrente numero 313760 intestato a “Un mondo di amici” presso gli sportelli della Banca della Maremma. Corriere di Maremma e Tele-.tirreno si uniscono all’appello.